

Quando mi ha visto, la mia pasticciera di riferimento – sempre sia lodata @pasticceriapulli – mi ha chiesto “Beh, quest’anno cosa ci fai scrivere sulla torta? Oh, ora lo fanno tutti eh, prima lo facevi solo tu!”.
Me lo hanno chiesto gli amici. Gli ex colleghi di lavoro. I conoscenti. I parenti. I vicini di casa. Ne vado molto fiero: ho costruito qualcosa, creato Senso.
In effetti sono almeno quindici anni che scelgo io il mio #MessaggioSullaTorta, un modo per scandire il tempo che passa, riassumere l’anno trascorso, augurarmi qualcosa di nuovo. Riprendere il controllo di un compleanno in una data sempre un po’ sfigata.
Quest’anno sono stato tentato di lasciare solo una riga vuota, un “______________________” un po’ informe e un po’ insapore, un buco da riempire. L’ultimo anno dopotutto è stato un po’ così, ricco di assenze evitabili e inevitabili.
Poi alla fine ha vinto questo: “The time is now”, che nelle parole dei Moloko, con la voce di Roisin Murphy, è più un inno alla vita, al qui e ora, mentre nella mia testa ha una sfumatura più di scazzo.
Il tempo è ora, perché non ne ho più da perdere.
Il tempo è ora, perché non ho più pazienza.
Il tempo è ora, perché non ho più il lusso di aspettare il tempo altrui.
Questo anno mi ha strappato via di dosso tutto, tutti. Ogni punto di riferimento tradizionale e storico si è sbriciolato, come statue di sale. E sono rimasto io.
Ho potuto fare affidamento solo su di me, mi sono fatto un culo così – perdonate il francesismo – per restare in piedi e costruire di nuovo, ho dribblato odi inspiegabili e mi sono scrollato di dosso chi cercava di buttarmi giù.
E ho scoperto che vado benissimo così. Non sono perfetto, ho i miei difetti, non sono santo ma sono comunque meglio di voi. Mi spiace. E se questa affermazione vi dà fastidio, vi sembra arrogante, beh, sappiate che nessuno vi costringe a essere peggio di me, giuro, davvero, e che non ci vuole chissà che a essere persone decenti. Io non ho fatto niente di speciale: mi sono solo impegnato un po’ di più.
Quindi mi faccio un bel l’applauso da solo. Perché The Time Is Now, il tempo è ora, ma anche un po’ fanculo eh.
